Rassegna stampa

Una raccolta dei migliori articoli di giornale sulle pubblicazioni della Nuova Ipsa editore di Palermo

In questa pagina del sito della nostra casa editrice puoi trovare la lista completa di tutti gli articoli dei principali giornali e testate giornalistiche che hanno effettuato le recensioni dei nostri libri.

La Repubblica del 18 novembre 2007
Memorie della città distratta
Le voci di Filogamo e Carosio gli acquisti di Delia Whitaker e il bar di Tomasi  
 
"Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate". Era il 1951 e Nunzio Filogamo apriva così a Sanremo la kermesse della canzone italiana dai microfoni della Eiar. Se questo fa ormai parte della memoria collettiva, è altresì probabile il fatto che l’inventore del mestiere di presentatore fosse palermitano; pochissimi possono invece sapere che il suo piatto preferito era polpette di “nunnata” fritte, immerse nella salsa di pomodoro fresco.
Un’altra voce famosa di Palermo è stata quella di Nicolò Carosio: ma la memoria siciliana, opulenta quanto distratta, è a volte crudele; così la “voce più amata dagli italiani”, è stata dimenticata quest’anno nel centenario della sua nascita (1907-2007) dalla sua Palermo a cui aveva voluto dedicare l’ultima radiocronaca della carriera dallo stadio alla Favorita nel 1981.
Pone rimedio, a questo e ad altro, Nel ventre di Palermo di Vincenzo Prestigiacomo (Nuova Ipsa) in cui si snoda l’intreccio delle storie, dei personaggi e degli aneddoti di una Palermo che non c’è più e di una Palermo che c’è ancora: memorie ramificate lungo una passeggiata che da Piazza Marina ci proietta per il centro storico tra palazzi e famiglie di antica nobiltà, nelle avventure socio-economiche che hanno impresso la pellicola storica della città dal Cinquecento ad oggi. Le storie e gli aneddoti riportati nel libro provengono spesso dalla viva voce di chi questi avvenimenti li ha vissuti o li ha avuti riportati nelle tradizioni familiari. Scopriamo particolari inediti della storia dei cinema e dei caffè di Palermo, oppure chicce del tipo dove compravano il panettone negli anni Venti del Novecento Giali Lanza di Tralia, Delia Whitaker, Itala Giachery o la pasticceria in cui il pricipe Tomasi di Lampedusa era solito nel pomergiggio recarsi per scrivere a mano su un quaderno Il Gattopardo - nel 2007 è passato inosservato il cinquantenario della scomparsa dello scrittore - o ancora di come Cagliostro, al secolo Giuseppe Balsamo, sedusse la corte parigina di Maria Antonietta e Luigi XVI. Avvincente è il racconto di come maturò in Vincenzo Florio la determinazione di organizzare la Targa Florio – altro centenario di risonanza mondiale appena dimenticato (sarà un vezzo?) – e di come condusse, tra Palermo e Parigi, la realizzazione della prima gara automobilistica del mondo su circuito stradale. Seguono caroselli di storie e aneddoti sull’aristocrazia e sulla borghesia imprenditoriale, sui circoli sportivi, sulle dame e le sfavillanti feste, su principi e attori cinematografici, sugli artisti e sugli intellettuali, da Aleardo Terzi a Guttuso, da Dixit Domino a Pippo Rizzo, da Michele Catti a Bebbuzzo Sgadari di Lo Monaco, da Errol Flynn a Roberto Rossellini, da Ignazio Buttitta a Bruno Caruso e moltri altri.
Nel ventre di Palermo è un libro che fa tesoro della lezione dei grandi maestri della letteratura siciliana rendendoci un po’ più partecipi, un po’ più liberi. Diceva Ignazio Buttitta: "Un populu diventa poviru e servu / quanno i paroli non figghianu paroli".
 
Antonio Saporito Renier