La Sicilia del 22 maggio 2014
Dall’Unità alla P2, una storia di delitti e intrighi
Ci vuole tanto coraggio – ma anche parecchio masochismo – per continuare a volere essere italiani. Perché è dura essere trattati da sudditi e mai da cittadini. La cronaca di questi ultimi anni non lascia spazio alla speranza. Ma neanche la storia – quella ufficiale – può esserci utile. Almeno per capire perché. È drammatico e inquietante il quadro che emerge dalla lettura de “L’Italia degli inganni – La storia del Paese che in molti non conoscono” (Nuova Ipsa Editore, p. 272, euro 15) di Carmelo Nicolosi De Luca, catanese di nascita, palermitano di adozione, giornalista di lungo corso e autore di reportage, inchieste e servizi in Europa, Asia, Africa, Medio Oriente, America del Nord e Centrale, più di mezzo secolo trascorso in redazione.
«Dedicato a chi ama la verità» scrive Nicolosi De Luca sul frontespizio del volume. Ma cercare la verità è un compito ingrato in un Paese che mente spudoratamente e che ha fatto della menzogna la propria bandiera. La verità diventa rara e preziosa e quindi è arduo appropriarsene. Carmelo Nicolosi lo fa con una ricerca certosina, attenta quanto disincantata. «Questo lavoro – sottolinea nella prefazione – è dedicato ai giovani e ai meno giovani che non conoscono quella parte della storia d’Italia, dall’epoca garibaldina ai giorni nostri, fatta di intrighi, tradimenti, delitti, scandali, intrallazzi, cattiveria. Gli italiani non sono un popolo di eroi, santi e navigatori, come si è sempre voluto far credere. La verità fa male? Certo, ma l’ipocrisia è peggio. E il suo suolo è bagnato da tanto sangue innocente. Della storia d’Italia – aggiunge – molta parte è stata occultata, altra falsata da imbonitori e divulgatori di notizie appositamente “cucite” sul vestito dei vincitori e di interessi personali. Mascalzoni, profittatori, assassini sono stati fatti passare come persone da additare ad esempio, quali sostenitori della Patria. Connessioni tra malaffare e ideologia hanno inondato il Paese, sostenute da personaggi politici e militari. Senza ritegno, fino al tradimento e all’assassinio. E mai qualcuno ha pagato».
Nicolosi De Luca inizia la sua indagine dentro la storia italiana con l’epopea – “farsesca”, la definisce – garibaldina e prosegue con le atrocità commesse dall’esercito piemontese nel Mezzogiorno in rivolta e che hanno fatto da sgabello alla nascita del Regno d’Italia. E ancora: lo scandalo della Banca Romana, le guerre e il sacrificio inutile di migliaia di giovani, gli scandali che arrivano ai giorni nostri: da Salvatore Giuliano alle collusioni Stato-mafia, da Gladio alla loggia P2, dal disastro del Vajont allo scandalo Lockeed, dalla misteriosa morte di Enrico Mattei alla prigionia e alla barbara uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Povera Italia. Davvero. Senza speranza. Anche oggi e alla vigilia del voto per l’Europa.
Giorgio Petta