Rassegna stampa

Una raccolta dei migliori articoli di giornale sulle pubblicazioni della Nuova Ipsa editore di Palermo

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Giornale Sicano.it del 14 novembre 2013
Morte d’autore a Palermo, sulle tracce di Roussel
 
 
 Un reportage giornalistico, un’inchiesta, un noir, un mistero, un suicidio o un delitto rimasto impunito? Tutto questo e qualcosa di più in questo nuovo lavoro del giornalista e scrittore Antonio Fiasconaro, Morte d’Autore a Palermo (Nuova Ipsa Editore). Dopo 80 anni dal quel 14 luglio 1933 la morte dello scrittore francese Raymond Roussel, al Grand Hotel et des Palmes di via Roma a Palermo tutto è rimasto come allora con le frettolosi indagini e la voglia di chiudere il “caso” e nascondere all’opinione pubblica dell’epoca il “fattaccio di via Roma” per non turbare la “quiete” degli italiani, voluta dal regime fascista, e i rapporti diplomatici non certo idilliaci con la Francia con la quale di lì a poco, sette anni dopo, si entrerà in conflitto bellico il 10 giugno 1940.

Un “pizzino” ritrovato per caso nell’archivio dell’amico e collega Tonino Zito, in cui è riportato il nome dello scrittore francese, dà l’avvio alle ricerche da parte del giornalista Antonio Fiasconaro, che di inchieste se ne intende, sul “Caso Roussel”. Il Grand Hotel et des Palmes, storico albergo palermitano, voluto dall’entomologo Enrico Ragusa che nel 1874 comprò la residenza dell’imprenditore Benjamin Inghan, nell’omonima via (oggi via Mariano Stabile) divenne ben presto il più prestigioso e elegante albergo dell’Ottocento con ben 160 stanze, è sempre stato per antonomasia luogo d’incontro, di accordi politici, culturali, ma anche di segreti fra forze oscure della nostra società. Ha ospitato il musicista Richard Wagner, politici di primo piano come il nisseno Giuseppe Alessi, presidente della Regione Siciliana nel 1948, l’agrigentino Giuseppe La Loggia, l’ex ministro Franco Restivo e il calatino Silvio Milazzo, ma anche nell’immediato dopoguerra è stato crogiolo di ufficiali americani, separatisti, monarchici, mafiosi e teatro di spy story e summit mafiosi con la presenza, più o meno in incognito dei boss don Calò Vizzini di Villalba, don “Peppi” Genco Russo di Mussomeli e Salvatore Lucania di Lercara Friddi, noto come Luchy Luciano.

Del “Caso Roussel” si sono occupati il noto cronista del L’Ora, Mauro De Mauro e lo scrittore di Racalmuto Leonardo Sciascia, ma si sono fermati, passatemi il termine, alla superficie. Antonio Fiasconaro è andato ben oltre e come un “segugio” ha setacciato archivi comunali, rintracciato atti relativi alla morte del cittadino francese, scovato documenti sulla vita e opere dello stravagante autore de “Nouvelles Impressions d’Afrique.

L’autore non fa mancare nulla in questa sua ottava fatica letteraria: mette a nudo, grazie anche alla luce dei “fondamentali” della tecnica investigativa, gli errori e la superficialità degli inquirenti dell’epoca; il racconto della vita del ricco erede dell’immensa fortuna dei genitori, i suoi viaggi, le sue opere e la sue stravaganti amicizie; parla della deposizione controversa e oscura della misteriosa Charlotte Defrène, sua platonica amante, dama di compagnia, governante e amministratrice e dell’enigmatico autista ingaggiato per l’occasione . . .

 

Antonio Fiasconaro, vive e lavora a Palermo. Ha iniziato a sedici anni il mestiere di cronista e dal 1990 lavora nella redazione di Palermo del quotidiano “La Sicilia” di Catania. Fra i suoi scritti e saggi sono compresi: Pietra su pietra (1989), L’Isola (1992), Guida ai servizi della città di Palermo (1999), Serenate al chiaro di luna, (2011), Alla grande don Mario?- Una vita da sfogliare (2012), Poesie sotto le stelle (2012)

Pietro Ciccarelli