Isidoro La Lumia

Isidoro La Lumia (Palermo, 1º novembre 1823 – Palermo, 29 agosto 1879) è stato uno storico e politico italiano. Patriota, ricoprì la carica di segretario del Comitato generale durante la rivoluzione indipendentista siciliana (1848), dal quale ricevette l'incarico di scrivere una “Memoria sui diritti politici della Sicilia”. Nel 1864 divenne direttore dell'Archivio di Stato di Palermo.

Orfano sin da bambino del padre, Isidoro La Lumia, viene cresciuto dalla madre Giuseppa Fazio. Inizia gli studi nel Collegio Calasanzio, diretto da Domenico Scinà il quale lo indirizza e lo incoraggia per primo agli studi letterari e storici. La sua formazione viene guidata successivamente dal poeta Giuseppe Borghi e dal suo insegnante di letteratura italiana Francesco Paolo Perez. Nel giornaletto letterario La Concordia , fondato insieme al suo amico Giacinto Carini il 5 marzo 1840, all'età di quindici anni, pubblica il suo primo scritto, una commemorazione su un suo parente di nome Giacinto Castorina. A questa seguirono, tra gli altri, importanti contributi su Giacomo Leopardi e Ugo Foscolo. Il giornale, a causa delle numerose censure dovute alle frequenti allusioni politiche, non ebbe lunga vita: chiuse infatti due anni dopo. Nel frattempo segue gli studi di legge laureandosi nel 1845. Isidoro La Lumia, partecipa ai moti rivoluzionari siciliani del 1848 e appoggia attivamente il governo rivoluzionario occupandosi inizialmente della Segreteria del Comitato Generale, al cui vertice vi era Ruggero Settimo. Successivamente collabora col Ministero degli Affari esteri del Governo provvisorio e prende parte alla redazione del Giornale Officiale di Sicilia, pubblicato dal 1º maggio 1848 al 24 aprile 1849.

Al ritorno del governo dei Borboni, La Lumia si ritira dalla vita pubblica dedicandosi all'attività forense e alle opere letterarie, rinunciando anche alla proposta della direzione del Giornale Officiale di Sicilia. Tra le attività culturali di questo periodo si evidenziano gli articoli pubblicati nei giornali rivoluzionari L'indipendenza e la Lega nella Gazzetta per gli ultimi giorni del carnevale e nella Luce. A partire dal 1860, all'arrivo di Garibaldi, aderisce, con il fratello Francesco, al Comitato insurrezionale e assume la direzione del Giornale Officiale di Sicilia. Ma soprattutto si dedica all'incarico di segretario del Consiglio straordinario di Stato, istituito il 19 ottobre 1860, per studiare la forma e le condizioni dell'annessione della Sicilia allo Stato italiano. Nel 1863 prende parte alla Commissione di Antichità e Belle Arti per la Sicilia, ruolo che mantiene per tutta la vita, inoltre, grazie all'esperienza fatta presso archivi nobiliari privati, dal 1864 viene incaricato di ricoprire la carica di direttore dell'Archivio di Stato di Palermo e alla Soprintendenza degli Archivi siciliani. Fu inoltre uno dei fondatori della Società Siciliana di Storia Patria. A partire dall'Unità d'Italia lavora prevalentemente al Comune di Palermo ricoprendo diversi ruoli: consigliere, assessore e componente di numerose commissioni municipali. Dell'attività prestata volontariamente e gratuitamente al Comune di Palermo è da ricordare l'attività di epigrafista. Muore il 29 agosto 1879 a Palermo.

copertina del libro Carlo Cottone: principe di Castelnuovo di Isidoro La Lumia SCONTO DEL 5%

Introduzione di Lino Buscemi: "Signor Sindaco mi liberi subito" 
Carlo Cottone, principe di Castelnuovo (Palermo1756 - 1829), è stato un politico italiano. Di fede liberale e oppositore al regime del Borbone, fu deportato a Favignana e successivamente graziato per intercessione del governo inglese. Rientrato a Palermo, occupò la carica di ministro delle finanze. Nel 1812 riuscì a far approvare dal Parlamento Siciliano la Carta Costituzionale da lui stesso proposta e redatta, validissimo esempio di ordinamento democratico dove oltre alla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, era compresa una normativa riguardante i diritti e i doveri del cittadino, la libertà di stampa, l’abolizione del feudalesimo, l’abolizione dei fedecommessi e la riorganizzazione amministrativa e finanziaria del Regno. Ristabilitosi l’assolutismo Borbone, si ritirò a vita privata dedicando tutto se stesso alla realizzazione di un avanzato "Istituto Agrario", ancor esistente e che porta il suo nome, affinché i giovani fossero in grado di apportare miglioramenti all'agricoltura. L’animo di grande rettitudine morale del principe di Castelnuovo, che non esitò mai ad andare contro i propri interessi economici e i privilegi di casta in favore delle idee di eguaglianza e giustizia, è mirabilmente descritto in questa monografia di Isidoro La Lumia, fra i più grandi storici dell’epoca. “A vederlo con que’ tratti del volto alquanto rigidi e duri, colla impronta abituale della mestizia de’ tempi, aggirarsi muto e pensoso pei solitarî recessi, altri avrebbe sospettato un’indole piuttosto burbera ed acre: e nondimeno, sotto a quella scorza apparente, v’era un fondo inesausto di tenerezza e di bontà per la patria, per tutti i suoi simili che la trista esperienza non avea potuto insegnargli a sprezzare ed odiare”. 
In appendice: Articoli fondamentali della Costituzione Siciliana del 1812.

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