Filippo Rossi ha viaggiato, addentrandosi nei meandri dell’Afghanistan, in zone rimaste isolate per decenni per via dell’insicurezza, della presenza di soldati e signori della guerra, forze occupanti, Talebani e terroristi di dubbia provenienza, per riportare le storie e le testimonianze dirette di persone che hanno subito danni e perdite di familiari a causa dell’invasione occidentale in Afghanistan e la seguente occupazione, mettendo in risalto il loro punto di vista spesso dimenticato o sottovalutato.
«Un viaggio che mi ha arricchito molto ma mi ha anche aperto gli occhi sul vero operato occidentale, della NATO, degli Stati Uniti, che hanno imbevuto di menzogne il mondo intero sui loro intenti pacifici per decenni, giustificando l’uso di una violenza sistematica e brutale contro una popolazione traumatizzata con la menzogna della lotta al terrorismo e, peggio ancora, mascherando i misfatti e i crimini con impunità, silenzio, censura e, nel caso americano in particolare, evitando di aderire ai trattati internazionali per proteggere i propri interessi».
L’Occidente, con la sua macchina d’assalto, ha invaso, occupato e “costretto” un’intera popolazione a sottomettersi alle sue idee, ai suoi concetti considerati come migliori, più “umani e responsabili”, attraverso un apparato mediatico, fatto anche di organizzazioni umanitarie e progetti di varia natura.
«I crimini contro i civili, erano stati commessi non solo dai Talebani e dalle forze afghane, ma anche dalle forze occidentali, che si vantavano di essere etiche e di rispettare le convenzioni internazionali, i diritti dell’uomo ma che, in determinati periodi dell’occupazione, furono la principale fonte di morte di civili».
Indice
Prefazione di Marco Pizzuti
Nota dell'Autore
Preambolo
Introduzione
- Bombe e raid
- Il tramonto di una repubblica
- Diffidenza e astio
- «Tsapa»
- Negare fino a prova contraria
- Regolamento di conti
- Afghan Air Force al servizio dl Washington
- Faccia da talebano
- Naan con bombe
- «Immunità o impunità?»
- L’effetto dell’impunità
- La guerra clandestina della CIA
- Prigione preventiva
- Prigione preventiva
- La propaganda talebana
- «Ops, scusate, abbiamo sbagliato!»
- Comunità sotto il fuoco
- Parlano le donne
- Nell’inferno di Sangin
Conclusioni
Ringraziamenti