Dalla prefazione:
Per utilizzare al meglio i trattamenti con agopuntura, è indispensabile tenere a mente i seguenti principi:
- L’agopuntura non agisce che in proporzione all’energia vitale del malato. Essa muove le riserve d’energia; non aggiunge nulla, pare, da se stessa, al di fuori del contatto con l’elettricità atmosferica addotta dall’ago ma non dalle moxe. Più il malato è debole, senza riserve di vitalità, meno netto e prolungato è l’effetto. Conviene allora chiedere all’agopuntore di sovreccitare le funzioni assimilative, di tonificare il sangue e l’energia prima di sperare in una reazione favorevole; vale a dire di facilitare e attivare la circolazione d’energia, l’equilibrio inn e iang. "Il buon medico deve anzitutto rilevare e regolare l’energia del malato". Aggiungiamo che, a parte la relatività microbo-terreno in generale, c’è ancora l’organizzazione difensiva dei leucociti, che dipende certamente dal terreno in generale, ma che può essere la sola parte deficitaria di un organismo vigoroso.
- I disturbi funzionali recenti, anche se gravi, su un organismo non ancora esaurito, sono guariti facilmente e rapidamente. Questo è il campo in cui l’agopuntura dà risultati che sembrano a volte miracolosi. Se l’organismo non è stanco e l’effetto benefico degli aghi cessa rapidamente, bisogna sospettare e ricercare con cura una lesione passata inosservata, a meno che non vi sia stato abuso di farmaci o di analgesici, cosa che ritarda l’azione, o raggi X recenti che uccidono i riflessi cutanei per parecchi mesi. Le lesioni organiche, infatti, naturalmente non possono essere guarite diversamente che dalla chirurgia. Tuttavia, anche in una lesione organica, c’è sempre una parte più o meno grande di congestione, di dolori, in breve di disturbi funzionali che, almeno questi, possono essere alleviati. Bisogna dunque ricordarsi che lesioni organiche lievi possono causare disturbi funzionali gravi. L’agopuntura dà in questi casi risultati sorprendenti e spesso duraturi.