Per combattere un male utilizzando l’energia, è indispensabile conoscere innanzitutto le differenze esistenti tra i tre metodi riuniti sotto il nome di agopuntura. La Cina ne contempla soltanto due ma, in realtà, ne esistono tre. Il primo metodo, che potremmo chiamare agopuntura locale o anche primaria, di revulsione, consiste nell’applicare Vago al centro della zona dove il paziente avverte il dolore. Viene usato da coloro che non conoscono le localizzazioni dei punti, né i loro effetti, né i polsi, né la circolazione di energia. Non richiede alcun tipo di studio.
Naturalmente, viene usato per i dolori, le tumefazioni o le infiammazioni locali esterne, senza tener conto del fatto che in Cina, se un dolore si manifesta in una qualsiasi parte del corpo si ritiene che il meridiano che lo attraversa presenti già da qualche tempo un disturbo, causato dal cattivo funzionamento dell’organo con il quale è in relazione. D’altra parte, in Europa, non si ammette forse che una slogatura, per esempio, non possa prodursi senza un rilassamento dei tendini, dovuto generalmente ad una insufficienza ipofisaria? La vera agopuntura ne fa uso, a volte, dopo aver curato il disturbo causa della suscettibilità del terreno, per eliminare i cosiddetti «ramificazioni», che, altrimenti, scomparirebbero soltanto qualche ora dopo la seduta.
Il secondo metodo consiste nel curare l’organo malato in sé, attraverso il suo meridiano, senza preoccuparsi della causa di energia né delle interazioni di organi, e senza consultare i polsi. Si tratta dell’agopuntura «di soccorso», chiamata anche «regola del meridiano diretto». Viene raccomandata nel caso delle malattie dette del sangue, fisse per localizzazione e costanti per intensità: quelle che gli Europei chiamano malattie organiche (senza tuttavia lesioni manifeste).
Questo metodo seduce particolarmente i medici europei, e soprattutto gli specialisti che tendono a tenere in maggiore considerazione l’organo piuttosto che l’interdipendenza degli organi. Molti di loro si accontentano di studiare i punti tonificanti e disperdenti di ogni organo, sulla base delle diagnosi di tipo europeo, senza preoccuparsi né della circolazione dell’energia, né dei polsi. Questo tipo di agopuntura è certamente un aiuto molto valido e richiede studi non lunghi, basati soprattutto sulla memoria. Come i farmaci, agisce direttamente sull’organo, ma ha un effetto immediato e non provoca intossicazioni. Come i farmaci, da sollievo al disturbo del momento, e sembra guarirlo, ma non guarisce il malato da un attacco di un altro genere, la cui causa comune è quella di non aver corretto il disturbo di energia. In tal modo, certi formaci possono guarire un’asma, ma la trasformano in eczema-, altri guariscono le emicranie ma le trasformano in asma.
In Cina, viene usata anche dagli «Operai Superiori», ma soltanto dopo aver definitivamente corretto il disturbo della circolazione di energia e per eliminare le «ramificazioni», soprattutto nei casi acuti, quando il tempo, i minuti, sono preziosi.
Non sarà mai in grado di procurare quella immunità contro tutte le malattie e contro tutte le epidemie constatata ’in Europa in certi individui privilegiati: immunità derivante da una perfetta circolazione di energia, da una fausta pienezza energetica di tutti gli organi e di tutto l’essere, da un ritmo interno inn-iang in perfetta unione con i ritmi cosmici (giorno-notte, luna nascente o calante, estate-inverno).
Il terzo metodo, per il quale non basta più apprendere ma bisogna anche comprendere, consiste nell’equilibrar e innanzitutto lo inn-iang e la circolazione di energia. Si dice infatti:
(Ta Tch. V, p. 22 r): «Quando i sei meridiani sono in armonia, si dice che non c’è malattia. E quand’anche ci fosse, si dice che se ne andrà presto da sola».
Esaminare con cura i polsi e far passare dall’uno all’altro l’energia bloccata o divenuta più lenta sino al perfetto equilibrio dei 14 polsi: ecco l’ideale di questa vera agopuntura. Per gli Antichi Maestri è l’unica che permetta di ristabilire l’accordo, l’armonia dell’essere umano con i ritmi cosmici e di sfruttare al massimo lo slancio vitale dell’Universo.
È difficile e complessa, poiché bisogna tenere a mente l’ordine dei passaggi di energia da un organo ad un altro, i ritmi ascendenti e discendenti dei giorni, della luna, ’delle stagioni. Bisogna attaccare, combattere ciò che è malato con ciò che è sano: lo inn con lo iang, lo iang con lo inn; i dolori della testa attraverso i piedi, quelli dei piedi attraverso le mani o la testa; quelli di destra con la sinistra, e di sinistra con la destra. A tale proposito, Piènn-ts’io (V sec. a.C.) scrive:
(Ta Tch. V, p. 23 v): «È proprio dell’Operaio Superiore curare ciò che non è ancora malato. L’Operaio Mediocre cura soltanto ciò che è già malato».
Questo metodo, che permette di guarire tutti i disturbi funzionali, è ancor più necessario nelle cosiddette malattie dell’energia, variabili sia per quanto riguarda la localizzazione che per le manifestazioni, intermittenti per intensità, con remissioni più o meno lunghe (come il ciclo emicrania-asma-eczema; come i disturbi detti nervosi). Provoca trasformazioni di tutto l’essere sorprendenti e che sanno di miracoloso.