Dalla prefazione:
Sono lieto di presentare al lettore l’edizione italiana della «Agopuntura Cinese» di Soulié de Morant, che consentirà ai vecchi cultori dell’agopuntura, ma soprattutto ai neofiti, una più facile e immediata comprensione di questa disciplina, tanto apprezzata dai suoi sostenitori, quanto osteggiata invece spesso dai colleghi che con essa non hanno alcuna familiarità.
Parlare dell’agopuntura significa parlare solo di una parte della Medicina Tradizionale Cinese, la quale a sua volta è parte di tutto un monumento di cultura cosmico-naturalistica, alla base della vita e dell’organizzazione socio-economica dell’antica Cina.
Potremmo dire che, dei tanti aspetti della Medicina Cinese, l’agopuntura è quella più accostabile alla nostra mentalità occidentale, in quanto tecnica terapeutica di stimolazione. Quando però scopriamo che dietro ogni punto utilizzato esiste un significato fisiologico che si inserisce nel contesto di una concezione globale dinamica-energetica del nostro organismo in continuo equilibrio fra le sue varie parti e con l’ambiente esterno, allora il distacco con la nostra visione tipicamente organistica e tecnicista risulta evidente e le perplessità sulla validità di questa medicina si fanno strada.
Ma se, per un momento, ci soffermiamo a osservare il nostro organismo con i suoi ritmi biologici ciclati nel nictemerio e nelle ricorrenze stagionali, oppure prendiamo in considerazione certe patologie cicliche inspiegabili, come pure alcuni rapporti fra determinati fattori climatici e le nostre funzioni o fra le nostre componenti psico-affettive e certi tipi di somatizzazioni, allora la nostra mente corre alla ricerca di spiegazioni che la Medicina occidentale non riesce a dare, nonostante i suoi enormi progressi nel campo della ricerca diagnostica e di laboratorio.
È il momento della verità, in cui ogni medico che si rispetti cerca disperatamente di superare i limiti impostigli dalla scienza organicistica per passare alla Medicina delle funzioni, con tutte le sue implicazioni di ordine psico-somatico, cronobiologico, stagionale, nictemeriale... ecc.
È il momento in cui ci si chiede il perché per es. nel campo della fisiologia, l’evacuazione avviene sempre nelle ore mattutine e il sonno sempre nelle ore notturne, potendo il cambiamento forzato di queste abitudini esser fonte di squilibri psico-somatici svariati, oppure nel campo della patologia, perché l’attacco asmatico o certe cefalee insorgano preferenzialmente nelle prime ore del mattino o prediligano certe stagioni, come pure certe situazioni climatiche o psichiche.
E allora perché non affidarsi, per completare la conoscenza assolutamente insufficiente dell’essere umano, anche ad altri angoli visuali della sua fisiologia e della sua patologia?
Se poi questi diversi modi dì vedere l’uomo sono consolidati da millenni di esperienza che ne hanno confermato la validità, mentre, per certi aspetti, cominciano oggi ad essere affrontati e studiati dalla nostra scienza, ci rendiamo conto che alle nostre conoscenze mancava qualcosa che non si vede, ma che è alla base delle fenomenologie osservate, essendo alla base della esistenza stessa.
Infondo, non esistono differenze sostanziali fra la medicina occidentale e l’orientale, essendo comune ad entrambe l’oggetto-uomo e differenti soltanto i modi di vedere sulla patogenesi delle malattie.
Se teniamo conto infatti che, nell’insorgenza di una malattia, due fattori sono indispensabili e cioè la causa di malattia e l’organismo che tale malattia subisce, possiamo senz’altro affermare che la differenza fra le due Medicine consiste nel fatto che l’occidentale tiene in maggior conto le cause di malattia, mentre l’orientale prende in maggiore considerazione l’organismo ricevente, nel senso del terreno predisponente.
In tal senso quindi le due medicine possono integrarsi, rafforzando le possibilità terapeutiche a nostra disposizione, propendendo la orientale prevalentemente verso la potenzialità patogena e quindi la prevenzione, mentre l’occidentale verso l’attualità patogena e quindi la terapia.
Georges Soulié de Morant, con la pubblicazione nel 1954 dì questo trattato sull’Agopuntura Cinese, è stato il primo a far conoscere nei suoi veri fondamenti di «Medicina energetica» in Francia la Medicina Tradizionale Cinese e si può dire che è stato l’iniziatore di tutta una Scuola che, con il contributo successivo di altri grandi interpreti, quali Chamfrault, Nguyen Van Nghi... ecc., ha consentito la comprensione e quindi la diffusione in Europa di questa Medicina.
Presto l’Agopuntura cesserà di essere una medicina estremo-orientale per divenire, come diceva il Dott. Cantoni, medico capo del laboratorio di medicina aerospaziale di Parigi, una sorta di «Biocicloergologia», cioè scienza dell’energia in movimento nel campo della biologia.
Le prove scientifiche di questa Medicina, una volta altrettanto misteriosa che la radiazione cosmica e nucleare, come dice Borsarello, non tarderanno a permettere all’Agopuntura di passare onorevolmente sotto le forche caudine della facoltà di Medicina.
In questa convinzione, possa l’edizione italiana del Soulié de Morant rappresentare un ulteriore passo in avanti per la conoscenza in Italia di questa Medicina e un valido apporto alla realizzazione di quel bene supremo dell’uomo che è la «Salute», al raggiungimento del quale tutti i medici debbono tendere, quali che siano i mezzi di cui si servono.
Dott. Giuseppe Barbagallo